Il dettaglio delle spedizioni di bottiglie in Italia

Published on Settembre 2, 2013 by admin

Filed under Statistiche

Last modified Settembre 2, 2013

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Un mercato solido

Nel 2006 l’Italia ha ritirato il 6,6% in volume del totale delle esportazioni di Champagne con una importazione di oltre 9 milioni di bottiglie e il 9,2% in valore nel totale dell’export di Champagne verso Paesi terzi, con una cifra d’affari che supera i 194 milioni di euro. Le vendite, rispetto all’anno precedente, sono cresciute del 5,1% in volume e dell’8,6% in valore. Nell’arco di dieci anni le importazioni di Champagnes sono cresciute del 38,9% in volume e del 106,5% in valore. Nel 2006 le esportazioni di Champagne hanno segnato lo 0,6% sul totale dell’export francese verso il mercato italiano pesando, sul giro d’affari riguardante il comparto vini e spiriti prodotti ed esportati, con un ragguardevole 74%.

L’avanzata dei Vignerons

Se tutti gli operatori champenois hanno beneficiato del dinamismo del mercato italiano, sono i Vignerons che hanno registrato l’aumento più accentuato, rispetto all’anno precedente, con il 18,3% in volume e con un 20,2% in valore. Subito dopo troviamo le Coopérative che hanno avuto un incremento delle vendite in volume del 18,1%  e del 26,1 in volume. Distanziate le Maisons che hanno avuto un rafforzamento, rispetto al 2005, del 4,1% in volume e un più 8% in valore. Queste ultime realtà produttive rappresentano, nelle esportazioni di Champagne verso il mercato italiano, il 92% in volume e il 95% in valore. La parte del mercato riservata ai Vignerons, sulla piazza italiana,  rappresenta il 5,2% in volume e un 3,1% in valore. Infine le Coopérative che raccolgono  il 2,8% del volume e l’1,7% in valore. Nel 1997 le Maisons detenevano il 96,7% del volume delle esportazioni verso il mercato italiano, i Vignerons avevano l’1,5% e le Coopérative l’1,8%. Sono dunque i Vignerons che, nell’arco di dieci anni, hanno ottenuto l’incremento migliore. Il prezzo medio, escluse le tasse di partenza, è progredito del 3,3% rispetto al 2005, attestandosi sui 20,91 euro per ogni bottiglia commercializzata. Le Maisons hanno avuto un apprezzamento del 3,8% per attestarsi sui 21,65 euro. Le Cooperative sono progredite del 6,8% con un prezzo medio di 12,57 euro e i Vignerons hanno accresciuto il valore del 1,6% con un prezzo medio di 12,29 euro. Nel 2006 sono 116 le Maisons, 21 le Coopérative e 201 i Vignerons che hanno esportato i loro marchi di Champagne in Italia e sono sempre più in crescita. In rapporto al 2005 sono cresciuti del 5,6%.

Magnum e grandi formati in vista

L’89,1% delle esportazioni di Champagne in Italia si concentra sulla versione Brut. Le Cuvée de Prestige hanno avuto un incremento delle importazioni del 5,9% e la versione Rosè è cresciuta del 4,7%. I millesimati, calati leggermente nel 2005, hanno riguadagnato posizioni con un 7,4% del volume esportato. Il 93,1% delle esportazioni di Champagnes verso l’Italia si concentrano sulla classica bottiglia da 75 cl. mentre, il formato quart e il formato demi, rappresentano l’1,7%, conseguentemente il 5,2% del totale viene riservato ai magnum  e ai grandi formati. In totale l’Italia concentra il 15,5% delle esportazioni di grandi formati verso Paesi terzi contro il 2,5% dei piccoli formati.

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